giovedì 29 marzo 2018

I lavoretti di Pasqua


Per Pasqua abbiamo realizzato dei vasi che ricordano l'arrivo della primavera.
Per prima cosa abbiamo preso delle tempere colorate e abbiamo dipinto le immagini che erano già stampate sul vaso. Potevamo scegliere tra delle farfalle o una coccinella appoggiata su una foglia.

Una volta asciutti li abbiamo riempiti di sale grosso.
Abbiamo realizzato dei fiori con dei tovaglioli colorati gialli e arancioni; sotto i fiori abbiamo incollato con la colla a caldo una cannuccia verde per fare il gambo. In questo modo li abbiamo inseriti dentro il vaso.
Il risultato è venuto davvero bellissimo!


Matilde



Eruzione vulcanica a La Loggia

Qualche giorno fa abbiamo simulato l'eruzione di un vulcano in miniatura che la nostra compagna ha portato a scuola.
Gli ingredienti che abbiamo usato sono: bicarbonato, limone, colorante rosso e poi ovviamente il modellino del vulcano.
Per prima cosa abbiamo messo del colorante rosso in un bicchierino e gli abbiamo spremuto dentro un intero limone. Il bicarbonato è stato messo con un cucchiaino dentro i due crateri del vulcano.
Abbiamo fatto tutti insieme il conto alla rovescia per versare nei crateri anche il liquido rosso formato dal colorante e dal limone...
Appena il liquido è venuto a contatto con il bicarbonato...... IL VULCANO HA ERUTTATO ED E' STATO MOLTO BELLO!


Lorenzo, Sara, Antonio, Matteo G

martedì 20 marzo 2018

I nostri lavoretti per la FESTA DEL PAPA'

I GUFI-ORARI


I nostri 22 gufetti orari

Per la festa del papà abbiamo realizzato con della stoffa dei bellissimi gufetti disco orario.
Per prima cosa abbiamo disegnato la sagoma del gufetto sulla stoffa, poi l'abbiamo ritagliata e incollata su un cartoncino, in seguito abbiamo disegnato gli occhi e il becco.
Abbiamo usato diversi tipi di stoffa ad esempio: seta, pizzo, tessuto elastico e addirittura del tessuto peloso e morbido. Al centro degli occhi, per fare la pupilla, qualcuno ha usato un pennarello, altri dei pezzi di stoffa scura.
Abbiamo scelto un cuore come freccia che indica l'ora. La maestra Giulia ha assemblato tutto con un ferma campione, aggiungendo anche il disco orario.
Speriamo davvero che ai nostri papà piaccia.
Matilde



ANTONIO: "Io ho deciso di darlo sia al mio papà che al mio nonno perché per me è importante come il mio papà"

SIMONE: "Mio papà ha detto che è bellissimo e che sono stato molto bravo"

MARIA ROSA: "Mio papà ha detto che il gufetto gli assomigliava molto"

MATTIA: " Papà ha detto che è un pensiero molto carino"

FEDERICO: "Papà ha detto che non aveva ancora un disco orario e gli serviva!"

sabato 10 marzo 2018

La nostra ricerca sui Babilonesi


Nel 1790 A.C. un popolo nomade invase la Mesopotamia e scelse come capitale Babilonia, unendo tutto il territorio che era stato conquistato prima dagli altri popoli. Il capo del popolo nomade, Hammurabi, diventò l'unico sovrano. Decisero di chiamarsi Babilonesi perché presero il nome dalla loro capitale Babilonia.
Hammurabi creò il primo grande impero della storia.


LE PORTE DI ISHTAR 

Queste porte erano decorate con tori e draghi (questi ultimi rappresentano il dio Marduk). Le porte conducevano alla via sacra che era l più importante.
A destra della via principale si trovavano il palazzo del re Nabucodonosor che aveva un giardino pensile e la ZIQQURAT.



LA ZIQQURAT


I GIARDINI PENSILI
I giardini pensili furono una delle sette meraviglie del mondo antico ed anche una delle caratteristiche più celebri dell'antica città di Babilonia.
I giardini furono costruiti intorno al 600 A.C., per ordine del re Nabucodonosor, vicino alle rive del fiume Eufrate, a sud dell'attuale Baghdad. Si narra che il re li avesse fatti costruire per la giovane moglie Amiti, la quale soffriva di nostalgia, in modo da creare per lei un ambiente simile a quello del suo paese d'origine: le montagne della Persia. Furono costruiti dentro le mura della città, avevano una struttura a terrazze, l'ultima poteva trovarsi anche a 40 metri di altezza dal suolo. Si estendevano su una base di circa 3.500 metri quadri, ogni terrazza era sostenuta da colonne e pilastri per reggerne il peso. Le mura erano spesse 7 metri.


Di solito le terrazze erano cinque e all'ultimo piano si arrivava attraverso una scala. Le mura erano abbellite con dei disegni.
Nabucodonosor le fece decorare con alberi e piante di ogni specie, portate da tutte le parti del mondo. Nei giardini quasi sicuramente vi erano piante di fichi, melograni, mandorli, noci oltre a fiori e ninfee. La ricchezza vegetativa dei giardini dipendeva anche dall'efficace sistema di irrigazione che usava le acque del fiume Eufrate. Alla base dei giardini c'erano due grandi vasche che accoglievano l'acqua del fiume attraverso tubi sotterranei. C'erano due grandi ruote senza raggiera a cui erano fissati dei vasi d'argilla e che venivano attivate manualmente dagli schiavi; i recipienti, così, si riempivano d'acqua che lasciavano cadere in una vasca al piano superiore, dove avveniva lo stesso procedimento fino a raggiungere il livello più alto. Qui si trovava una cisterna da cui l'acqua poteva facilmente essere distribuita, attraverso tubature a caduta (ruscelli, cascate...), in tutta la superficie dei giardini, per irrigarli ma anche per abbellirli.


Giulia, Alessia

venerdì 2 marzo 2018

I Sumeri

Mesopotamia significa "Terra in mezzo ai due fiumi" Tigri ed Eufrate.
Nel 4000 A.C. nasce il popolo dei sumeri che dura fino al 2500 A.C.
La terra a sud della Mesopotamia si chiama Sumer (che significa "terra coltivata") per questo motivo vennero chiamati sumeri.


I sumeri inventarono molte cose:

  • il mattone rivoluzionò il modo di costruire case perchè era più facile rispetto a levigare e intagliare blocchi di pietra;
  • l'aratro aiutò l'uomo nella coltivazione dei campi, velocizzò e facilitò il lavoro;
  • la ruota rivoluzionò il trasporto di merci e di persone;
  • gli argini servivano a bloccare le acque dei fiumi;
  • rete di canali che servivano per irrigare i campi, anche quelli più lontani
  • la scrittura: con la nascita della scrittura si passò dalla Preistoria alla Storia.

I Sumeri scrivevano su tavolette d'argilla con uno strumento chiamato STILO con la punta a forma di triangolo (cuneo); si passò da una scrittura più semplice chiamata PITTOGRAMMA, all'IDEOGRAMMA, fino ad arrivare alla SCRITTURA CUNEIFORME.
Imparare questa scrittura, composta da moltissimi simboli, era difficilissimo e molto impegnativo, quindi solo alcune persone imparavano: GLI SCRIBI.
Gli scribi erano appartenenti alle famiglie più ricche e solo maschi.

Un giorno con la maestra Micaela siamo diventati scribi: la maestra ha comprato l'argilla e ci ha fatto scrivere sopra.
Un giovedì siamo andati nell'aula di arte divisi in due gruppi. Tutti e due i gruppi hanno scritto su queste tavolette in caratteri cuneiformi. Una volta asciugate sono diventate rigide e molto belle. Poi la maestra Chiara le ha attaccate su un pezzo di legno bianco e noi le abbiamo portate a casa.


Matteo D, Giulia, Martina